L’attività fisica nei giovani educa, favorisce la socializzazione e l’inclusione, riduce il rischio
delle dipendenze e del bullismo.
Esiste inoltre una relazione diretta tra sedentarietà e predisposizione al sovrappeso ed alla obesità che comporta il rischio di diabete, di asma, di problemi muscolo-scheletrici, di malattie cardiovascolari e di problemi psicologici.
L’attività fisica negli adulti previene le Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT) che sono la principale causa di morte in Italia, infatti riducendo l’incidenza dell’ipertensione arteriosa, dell’ipercolesterolemia, del diabete e dell’obesità, evita il 25% della mortalità precoce.
Soltanto il 50% degli adulti però è sufficientemente attivo e pertanto 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale di cui 1 è francamente obeso.
L’O.M.S. per loro raccomanda di praticare in una settimana: almeno 150 minuti di attività fisica aerobica moderata cioè quella che produce un aumento del metabolismo (MET) di 3-6 volte rispetto al riposo, oppure almeno 75 minuti di attività fisica aerobica vigorosa quella che aumenta il MET oltre 6.0. così facendo si ottiene un guadagno di 1,8 anni di aspettativa di vita. Si possono ottenere benefici di salute aggiuntivi incrementando l’attività fisica settimanale moderata fino a 300 minuti o quella di intensità vigorosa fino a 150 minuti con un guadagno di 3,4-4,5 anni di aspettativa di vita.
Negli ultimi decenni la vita media è aumenta ma, spesso, gli ultimi anni sono vissuti in scadenti
condizioni di salute o addirittura non autosufficienti, mentre tutti si augurano una vecchiaia attiva.
L’invecchiamento è un processo naturale di deterioramento che coinvolge tutti gli organi e gli
apparati, comportando problematiche fisiche e psichiche. Il suo procedere può essere solo accelerato o rallentato dallo stile di vita di ognuno, inteso come connubio di attività fisica e alimentazione. L’eccesso di radicali liberi, scorie soprattutto metaboliche di una alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri, danneggia (ossida) le cellule e accelera l’invecchiamento. Gli antiossidanti sono sostanze naturali che eliminano i radicali liberi, che il nostro corpo produce in quantità insufficiente, mentre frutta e verdura, alimenti ben rappresentati nella dieta mediterranea, sono molte ricchi di antiossidanti.
L’attività fisica per gli ultra 65enni dovrebbe prevalentemente essere di tipo aerobico, atta a migliorare la capacità cardiorespiratoria, a conservare la forza muscolare, a ridurre il rischio di MCNT, a mantenere la flessibilità articolare, ad esercitare il sistema otovestibolare per prevenire le cadute, a prevenire l’osteoporosi, ad aumentare l’autostima, ad evitare la depressione poiché aumenta il rilascio di endorfine e serotonina, che conferiscono una sensazione di benessere generale, ed infine a rallentare il declino cognitivo.
I giochi di squadra consentono in massima misura la socializzazione, il divertimento, la soddisfazione e l’emozionalità.
I rischi di incidenti per gli atleti di tutte le età possono essere ridotti attraverso l’adeguata idratazione e nutrizione, le fasi di riscaldamento ed un allenamento personalizzato.
L’Istituto Superiore di Sanità stima che con un corretto stile di vita ogni anno in Italia si
eviterebbero 390.000 casi di diabete, 26.100 casi di coronaropatie e 88.000 decessi.
Bibliografia: De Mei B, Cadeddu C, Luzi P, Spinelli A (Ed.). Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività.
Roma: Istituto Superiore di Sanità